LE ORIGINI DI GRADISCA
La fondazione di Gradisca risale alla seconda metà
del secolo XV, quando la Repubblica di Venezia, per difendere il confine
orientale dalle incursioni dei Turchi, decise di creare una struttura
fortificata sulla riva destra dell’Isonzo.
L’evento è ricordato in una lapide ora conservata
sotto la seicentesca Loggia dei Mercanti (via Battisti) in cui sono incise
queste parole: GRADISCAM VICULI APPELLATIONE TURCORUM INCURSIONIBUS OPPOSITAM
CONDIDERE VENETI (Dal nome del villaggio i Veneti fondarono Gradisca contro le
incursioni dei Turchi.
E’probabile, tuttavia, che anche prima dell’arrivo
di Venezia in questo punto vi fossero delle fortificazioni, costruite in tempi
molto più antichi: il nome della località, infatti, non è veneto ma di origine slava, poiché
deriva da «gradisce», che significa «luogo cintato» o «fortificato», ma può
essere interpretato anche come «rudere», o «rovina». Forse anche qui si era stabilito uno dei
tanti nuclei di coloni slavi che nell’XI secolo erano giunti a ripopolare la
pianura friulana dopo le devastazioni prodotte dalle invasioni degli Ungari.
Loggia dei Mercanti. All'interno il Lapidario civico |
Il nome di Gradisca compare per la prima volta
nel 1150 in un rotolo censuale del
Capitolo di Aquileia in cui sono elencati i nomi dei sette coloni che a quel
tempo vi abitavano (alcuni dei quali di evidente origine slava): Vopla, Goislav, Sabadinus, Viusmann, Marinus,
Goimir, mentre il settimo è illegibile.
Loggia dei Mercanti. Il Lapidario civico |
Non è difficile, però, che la località sia stata
abitata in epoca romana e longobarda. La posizione lievemente elevata del sito,
da cui si controlla una parte del corso del fiume, ne faceva un luogo ideale
per un insediamento militare. Tra l’altro, a pochissima distanza dalle alture
gradiscane passava la via Gemina, importante strada romana che collegava Aquileia
ad Emona (Lubiana) varcando il fiume qualche chilometro più a nord sul “pons
Sontii” (ben noto punto di passaggio delle invasioni barbariche, di cui sono
tuttora presenti resti in corrispondenza con la località Mainizza), e questo
lascia pensare che qualche miglio più a valle, in buona posizione, potesse
esserci un presidio militare. Qualche secolo più tardi, sempre nelle vicinanze
di questo ponte (e forse a guardia di esso) si formò l’ importante insediamento
longobardo di Farra. Non è improbabile che sul collisello gradiscano si fosse
stabilita parte di questa comunità, come dimostrerebbe il fatto che la più
antica chiesa gradiscana all’origine è stata dedicata a San Salvatore,
intitolazione tipica delle chiese longobarde.
In epoca medioevale il territorio di Gradisca fu
spesso al centro delle interminabili contese fra il conte di Gorizia e il
Patriarca di Aquileia, e subì continue violenze e devastazioni.
Il suo destino cambiò radicalmente quando, con il
passaggio dello stato patriarcale friulano alla Repubblica di Venezia, nel
1420, si trovò in una posizione strategica per la difesa del confine veneto e
da villaggio oscuro divenne rapidamente una città e un importante insediamento
militare, oggetto delle mire e delle contese di grandi potenze europee.
Nessun commento:
Posta un commento