Seicento

Gradisca sotto gli eggenberg (1647-1717)

Nei settant'anni in cui Gradisca fu capoluogo della Contea Princi­pesca creata per risarcire i principi Eggen­berg, la città conobbe il suo momento di maggiore splendore.
Una pace duratura e un'azione di gover­no saggia ed illuminata assicurarono un ordinato sviluppo urbano, economico e sociale, e fecero assumere a Gradisca il carattere di centro residenzia­le in contrapposizione a quello di cittadella militare.
Il formarsi di un ceto nobiliare locale in concorrenza con Gorizia arricchì la vita sociale e contribuì a migliorare anche l'immagine della città con la comparsa di sobri ma ele­ganti palazzi lungo le quattro vie, o“rughe venete” su cui si era sviluppato il tessuto edilizio.
A ciò si deve aggiungere l'iniziativa del governo, che promosse la costruzione di molti edifici pubblici, tra cui la Loggia per i mercanti forestieri, il Monte di Pietà, il granaio pubblico, il Seminario.
I maggiori meriti di questa tra­sformazione vanno a Francesco Ulderico della Torre, appartenente alla stessa fa­miglia di Nicolò II, tra i primi capitani austriaci, e a sua volta investito della carica di Capitano dal 1660 al 1695. 
 Con un'azione di governo tesa ad assicurare benessere e dignità di capitale alla fortezza gra­discana, il della Torre, che ricoprì prestigiose cariche diploma­tiche per conto dell'lmpero, si guadagnò la fama di miglior uomo politico che la città abbia avuto e l'eterna riconoscenza dei gra­discani.
Egli curò anche il perfezionamen­to delle fortificazioni, I'erezione di argini lungo il fiume, I'avvio delle industrie della tessitura e della tintoria delle sete; ma fu disponibile anche ad impiegare anche denaro proprio per sanare i debiti del governo e a sostituire a tutti gli effetti i principi regnanti, organizzando nel fastoso palazzo di famiglia, (ora sede del Municipio) feste e ricevi­menti che non facevano sentire all'aristocra­zia gradiscana l'assenza della corte.

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